Viaggio di studio nelle Isole di Barlavento a Capo Verde
(8 - 28 Febbraio 2000)
A distanza di due anni (maggio 1998) abbiamo svolto il secondo viaggio esplorativo nell'arcipelago di Cabo Verde, visitando le isole del Barlavento San Nicolau, San Vicente e San Antao.
Gli obiettivi erano molteplici e abbiamo cercato di realizzarli in parallelo, durante le tre settimane di soggiorno che è iniziato, in realtà, con una forzata sosta di quasi tre giorni nell'aeroporto di Sal, avvolti nell'atmosfera torbida della "bruma seca", proibitiva per gli spostamenti aerei interni.
In primo luogo Padre Cassiano ci ha procurato una splendida base cartografica di tutto il territorio alla scala 1:25.000. Su questa abbiamo preparato gli itinerari incentrati sulle evidenze morfologiche, sulle indicazioni bibliografiche rinvenute presso le biblioteche del Museo Craveri di Bra e della Casa di Mindelo, sulle informazioni fornite dai Frati Cappuccini missionari a Cabo Verde che, come la volta precedente, ci hanno ospitato, giudato e sostenuto in ogni modo.
Abbiamo individuato e documentato i luoghi più belli e interessanti dal punto di vista geologico e geomorfologico, ma anche le zone dissestate o vulnerabili e le situazioni di rischio idrogeologico. Le piogge dell'agosto '98, finalmente abbondanti, ci hanno riservato scorci panoramici straordinariamente verdi, del tutto insoliti ed inattesi: sentire da lontano e poi vedere scorrere acqua (Ribeira da Prata a San Nicolau) è stato davvero emozionante.
Un secondo obiettivo è stato di raccogliere campioni significativi delle formazioni rocciose che incontravamo in ogni isola e incrementare la già cospicua collezione depositata presso la Casa delle Missioni dei Frati Cappuccini di Pedreira-Mindelo (San Vicente).
Questo materiale, dopo essere stato studiato e catalogato presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università e presso l'IRPI di Torino, potrà rappresentare una collezione geologica di base per un futuro Museo della Natura di Cabo Verde.
Speriamo che il lavoro fin qui svolto non rappresenti solo una magnifica esperienza di conoscenza per noi e per i nostri amici che a vario titolo la condividono, ma possa diventare un'occasione culturale per la popolazione capoverdiana, primi fra tutti per gli studenti, e per un turismo intelligente, uno strumento di educazione ambientale per tutti.
Dott. Gianni Mortara, Dott. Elena Ferrero